
Steroli vegetali: cosa sono e come aiutano a regolarizzare il colesterolo
Gli steroli vegetali sono composti simili al colesterolo, naturalmente presenti nei cibi di origine vegetale. Broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, olive verdi e nere ne sono particolarmente ricchi.
Per le loro proprietà e gli effetti benefici sulle concentrazioni di colesterolo, questi composti sono stati tra i primi ingredienti a ricevere l’autorizzazione da parte di organizzazioni come l’EFSA (European Food Safety Authority) e la FDA (Food and Drug Administration).
Colesterolo, alimentazione e stile di vita
Il colesterolo è un grasso necessario per la vita: è infatti uno dei principali costituenti delle membrane cellulari e partecipa alla sintesi della vitamina D e di altre sostanze.
Il colesterolo viene principalmente prodotto dal nostro corpo, ma una parte può essere introdotta con la dieta.
Un eccesso di questo grasso però può essere dannoso per il benessere del cuore, poiché aumenta le probabilità di sviluppare malattie come infarto e ictus.
Alcuni cambiamenti nello stile di vita, se mantenuti nel tempo, possono aiutare la prevenzione e il controllo dei livelli di colesterolo; tra questi:
- una sana alimentazione, ricca di frutta e verdura (fonte naturale di vitamine, minerali e composti ad azione antiossidante), di fibre di acidi grassi mono- e polinsaturi e povera di acidi grassi saturi (presenti in alimenti animali come latte intero e carni rosse), acidi grassi trans e di zuccheri semplici
- il controllo il peso corporeo
- una regolare attività fisica
- la sospensione di abitudini scorrette come il fumo.
Questi cambiamenti contribuiscono a ridurre gli alti livelli di grassi, come il colesterolo (colesterolo LDL* – o “colesterolo cattivo” – e colesterolo totale) e i trigliceridi, e ad aumentare invece i livelli di colesterolo buono (colesterolo HDL*).
*LDL (Low Density Lipoprotein): Lipoproteine a bassa densità; HDL (High Density Lipoprotein) Lipoproteine ad alta densità.
Talvolta, tuttavia, il solo cambiamento nello stile di vita non è sufficiente a mantenere il controllo del colesterolo e si rende necessario un trattamento farmacologico mirato a ridurre i livelli di colesterolo (per esempio con statine, prodotti in grado di rallentare la sintesi del colesterolo cattivo).
Che cosa sono gli steroli vegetali
Gli steroli vegetali sono sostanze naturali presenti in frutta e verdura (broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori e olive ne sono particolarmente ricchi), frutta secca e semi (noci, pistacchi, semi di sesamo, semi di girasole), cereali, legumi, oli vegetali e altri alimenti di origine vegetale.
Gli steroli vegetali insieme ai loro derivati acidi, gli stanoli (o steroli saturi), appartengono alla “macro-categoria” dei fitosteroli.
I fitosteroli
I fitosteroli sono molecole bioattive delle comprovate proprietà benefiche sul controllo del colesterolo, naturalmente presenti in alimenti di origine vegetale e soprattutto negli oli ricavati da alcune piante.
Da un punto di vista strutturale, la molecola dei fitosteroli è simile a quella del colesterolo.
Anche l’assorbimento di questi composti segue una dinamica simile: fitosteroli e colesterolo giungono nell’intestino dove vengono incorporati in aggregati di molecole detti “micelle” per essere trasferiti all’interno delle cellule intestinali, dove vengono assemblati con specifiche proteine per formare dei complessi detti “lipoproteine”. A differenza del colesterolo però i fitosteroli non possono essere prodotti dall’organismo e il loro apporto proviene unicamente dalla dieta.
La dieta tipica dei Paesi mediterranei fornisce una quantità giornaliera di circa 500 mg di fitosteroli, che vengono assunti principalmente attraverso il consumo di oli vegetali, cereali, castagne, verdure e frutta fresca.
Ad oggi sono stati identificati oltre 250 fitosteroli, dei quali i più comuni sono il sitosterolo, il campesterolo e lo stigmasterolo il cui apporto dietetico giornaliero corrisponde a circa il 65%, 30% e 3%.
Come i fitosteroli abbassano il colesterolo
I fitosteroli sono dei validi rimedi naturali per contrastare il colesterolo: agiscono sul metabolismo del colesterolo con un meccanismo di tipo competitivo, interferiscono cioè con l’assorbimento intestinale del colesterolo determinando una riduzione dell’assorbimento intestinale di questo grasso del 30-50%.
Il consumo giornaliero di 2 g di fitosteroli può effettivamente abbassare il colesterolo (totale e LDL) del 7-10% (mentre ha dimostrato un effetto minimo o nullo sui livelli di HDL-C e trigliceridi). Questo effetto è visibile già dopo un’assunzione consecutiva di tre settimane e perdura nel tempo se il consumo è regolare.
I fitosteroli possono essere incorporati in vari prodotti tra cui come yogurt, latte e formaggi, e bevande a base di soia, latti fermentati, margarine spalmabili, pane di segale, salse e condimenti, mentre è ancora in fase di valutazione l’inserimento dei fitosteroli in altri prodotti come le bevande a base di riso e i succhi di frutta.
Si è visto che le matrici alimentari non influenzano in modo significativo l’efficacia della riduzione dei livelli di colesterolo rispetto a dosi equivalenti di fitosteroli “liberi”.
Nonostante i numerosi effetti benefici, Il regolare consumo di fitosteroli può ridurre i livelli di beta-carotene (una molecola appartenente alla famiglia dei carotenoidi) fino al 17%. Le ragioni di questo effetto non sono ancora note, tuttavia questa riduzione può essere controllata attraverso un consumo maggiore di frutta e verdura freschi.
Integratori a base di steroli vegetali e fitosteroli
Il consumo di alimenti funzionali specificamente mirati e / o integratori alimentari (i cosiddetti “nutraceutici”) sia come alternativa, sia in aggiunta al trattamento con prodotti ipolipemizzanti, rientra tra le strategie innovative nutrizionali per il trattamento delle alterazioni nelle quantità di lipidi trasportati nel sangue (dislipidemie).
La somministrazione di integratori (in varie formulazioni, tra cui compresse o tavolette contenenti complessi di stanoli e lecitina e capsule gelatinose contenenti fitosteroli esteri in mezzo oleoso), potrebbe rappresentare uno strumento flessibile, da utilizzare nel contesto di modifiche allo stile di vita volte a ridurre i livelli di colesterolo.
Il consumo di fitosteroli è generalmente considerato sicuro e può essere indicato per ridurre il colesterolo anche in associazione alla terapia farmacologica.
L’integrazione con fitosteroli è finalizzata esclusivamente a persone che intendono ridurre il colesterolo in eccesso ed è controindicata nei rari casi di pazienti che presentano fitosterolemia (anche chiamata sitosterolemia, ossia una rara malattia dovuta ad un eccessivo accumulo di fitosteroli nell’organismo).
Inoltre, l’introduzione di fitosteroli in prodotti alimentari industriali come ingredienti per ridurre il colesterolo è già stata approvata da diverse agenzie regolatorie in tutto il mondo, tra cui Health Canada, Food and Drug Administration (FDA), Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), Food Standards Australia New Zealand (FSANZ), e National Health Surveillance Agency (ANVISA) in Brasile.
Le persone che stanno seguendo un trattamento per abbassare il colesterolo dovrebbero assumere i prodotti contenenti fitosteroli sotto controllo medico.
I prodotti a base di fitosteroli devono essere assunti nel contesto di un regime alimentare vario e bilanciato, che include un regolare consumo di frutta e verdura per contrastare l’effetto dei fitosteroli sulla riduzione dei livelli di carotenoidi.
Il consumo di più di 3g/die di steroli/stanoli vegetali deve essere evitato.
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